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Vetro di sicurezza temperato e stratificato. Due importanti materiali spiegati brevemente.

Secondo il Sabatini Coletti, la definizione breve e concisa di "vetro" è la seguente:

Materiale duro, fragile, trasparente o traslucido, che si ottiene fondendo ad altissima temperatura sabbia silicea con ossidi e carbonati; si lavora quando è ancora una massa fluida.

Conosciamo tutti la sostanza in questione eppure, in realtà, ne sappiamo ben poco. Magari questo materiale spesso trasparente non attira abbastanza l'attenzione. Può anche darsi che ci siamo semplicemente abituati a questo prodotto dalle mille sfaccettature.

Il vetro funge da contenitore insapore per il succo di frutta della prima colazione e, sulla strada verso il luogo di lavoro, ci protegge dagli influssi ambientali, sia che il viaggio avvena in auto o in treno. Il vetro, inoltre, è inoltre alla maggior parte degli acidi e degli alcali, il che garantisce un ampio spettro di impiego.

Più tardi, al momento della doccia, la gran parte di noi entra nuovamente in contatto con il vetro. In questo caso non con il semplice vetro, bensì con due sue tipologie speciali di diversa affinazione, di cui parleremo brevemente di seguito.

Vetro di sicurezza temperato

Presentato per la prima volta al pubblico mondiale nel 1927, l'idea alla base del vetro di sicurezza temperato è tuttora ingegnosa come lo era quasi 100 anni fa. Poiché, nella sua forma naturale, il vetro forma pericolosi frammenti appuntiti durante la frantumazione, durante il processo di produzione la superficie del vetro viene "raffreddata" con aria gelida. La differenza di temperatura risultante tra la pelle esterna e il nucleo rimane all'interno del vetro sotto forma di tensione interna. Queste nuove forze risultanti vengono denominate precompressione e migliorano notevolmente le proprietà del materiale. In questo modo si aumenta, per esempio, la resistenza a flessione, impatto e urti, ma cambia in modo positivo anche l'andamento di frattura. Se la lastra si spezza, la precompressione si disperde in millisecondi generando migliaia di piccoli frammenti. Questi, a differenza delle grandi schegge di vetro appuntite, sono innocui per l'uomo e illustrano chiaramente il motivo per cui, per le pareti doccia, si utilizza il vetro di sicurezza temperato.

 

Vetro di sicurezza stratificato

Intorno al 1950, la combinazione di due lastre di vetro di sicurezza temperato e di una lamina elastica dura e antistrappo trovò la sua strada nel mondo dell'industria automobilistica. I vantaggi delle lastre precompresse erano già ben noti, occorreva risolvere solo il problema delle migliaia di piccoli frammenti. Perlomeno per i parabrezza divenne sempre più necessario trovare una nuova soluzione vetrosa che, sotto l'azione di una forza si frantumasse in pezzetti innocui, ma che comunque assorbisse le forze insorgenti. La soluzione fu un sandwich composito costituito da due lastre di vetro di sicurezza temperato e da una lamina incollata tra di esse. In questo modo le due lastre di vetro di sicurezza temperato si frantumano come desiderato, ma vengono trattenute insieme dalla lamina incollata. Questo crea la famosa tela di ragno conosciuta in lungo e in largo. Da oggi impieghiamo questo vetro di sicurezza stratificato anche nei nostri box walk-in Air Colours, disponibili in quattro diversi colori grazie alle pellicole incorporate e colorate.